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Encoder Lineari a Filo

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Un encoder a filo è composto da un piccolo box contenente un rocchetto di filo arrotolato che viene agganciato all’atleta o all’attrezzo utilizzato. All’interno della scatola, il rocchetto di filo è arrotolato su un albero e, quando viene tirato, aziona la rotazione di un componente circolare calibrato, a cui è collegato un lettore ottico che […]

Encoder Lineari a Filo
24 maggio 2021

Un encoder a filo è composto da un piccolo box contenente un rocchetto di filo arrotolato che viene agganciato all’atleta o all’attrezzo utilizzato. All’interno della scatola, il rocchetto di filo è arrotolato su un albero e, quando viene tirato, aziona la rotazione di un componente circolare calibrato, a cui è collegato un lettore ottico che misura la velocità di rotazione del componente circolare calibrato che a sua volta è generata dalla trazione del filo (Figura 21).

 

Il filo può quindi essere trazionato e uscire dal box o può rientrare nel box, questo dipende dalla fase del movimento che si sta studiando, ovvero se positiva (con maggiore impegno concentrico della muscolatura target) o negativa (con maggiore impegno eccentrico della muscolatura target).

 

Figura 21 – Schema rappresentativo generico di un encoder lineare a filo. Nella figura è rappresentato il box dell’encoder (1), il filo (2), il bilanciere a cui è agganciato il filo (3), il particolare della struttura interna al box (4) che comprende il componente circolare calibrato (5) e il lettore ottico della velocità di rotazione del componente circolare (6).

 

Durante i movimenti del soggetto, il filo segue l’oggetto al quale è agganciato, srotolando il rocchetto con la stessa velocità alla quale avviene il movimento. Lo srotolamento o il riavvolgimento del filo quantificano, inoltre, la distanza compiuta dall’attrezzo al quale l’encoder è agganciato.

 

Gli encoder lineari calcolano, quindi, il quantitativo di spostamento dell’oggetto a cui il filo è agganciato e le velocità con cui avvengono questi spostamenti. Hanno molte applicazioni sui salti e sui movimenti sul posto (es. sollevamento pesi) o in tutti quei movimenti in cui il soggetto non deve compiere grandissimi spostamenti, in quanto, il limite dell’attrezzo è la lunghezza del filo stesso.

 

Gli encoder a filo restano di grade utilità nel processo di controllo dell’allenamento con i sovraccarichi, fornendo indicazioni di velocità di spostamento del bilanciere per il mantenimento della corretta erogazione di potenza durante l’esercizio, oltre che essere impiegati anche nella valutazione funzionale delle capacità meccanico muscolari durante il lavoro con sovraccarichi.

 

Vantaggi e Svantaggi

Tra i vantaggi dello strumento ci sono: le dimensioni, il peso e la facilità d’uso (specialmente la calibrazione); mentre tra gli svantaggi si possono citare: la necessità di una periferica di archiviazione e registrazione dati e il vincolo del filo che si aggancia al soggetto rendendo impossibili, o quanto meno complicate, alcuni tipi di valutazioni; si dovrebbero, quindi, prevedere dei sistemi di sgancio rapido del filo quando il soggetto si allontana molto dallo strumento (Dalla Vedova et al., 2006).

 

Questi strumenti negli ultimi anni vengono spesso sostituiti dai sensori inerziali che, con applicazioni specifiche, offrono dati simili soprattutto per l’allenamento con i sovraccarichi.

 

Articolo tratto dal libro Biomeccanica® Principi di Biomeccanica e applicazioni della Video Analisi al movimento umano
vincitore del premio letterario CONI

 

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